Mhttk' blog

lunedì, giugno 30, 2003

Oltranza, oltranza delle mie brame, che ore sono che mi sconquassano le trame?

Bene, bene, bene.
(leggi male, male, male)

Oggi si va ad oltranza. Quando finisco, finisco.
Forse, temo, raggiungero' un record mai raggiunto prima.
Esco dal laboratorio appena finisco il paragrafo.
Ore previste? Le due di notte.

L'undici devo presentare la tesi alla commissione.
L'undici devo presentare la tesi finita.
L'undici devo presentare dati di misure che ancora non ho effettuato.

In una data tra il 17 ed il 21 luglio usciro' da questo posto di matti.
E saro' libero. Libero di fare la vita che voglio.
Libero.

Corrotto solo dai veleni che sono costretto a digerire in questi giorni.

O Roma, o morte!

domenica, giugno 29, 2003

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* Una dedica ad una amica lontana, che non sento ormai pi�
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Amica mia, come stai?
Sono anni che non ci si vede, non ci si sente, non ci si scrive.

Forse l'ultima volta e' stata con una tua cartolina, con il cavallo che era lo "sugar dealer". Ogni tanto mi e' capitato di incontrare tua sorella, poi, non ho visto piu' nemmeno lei.

Eppure ne sono successe di cose, tante, tante da far racconto infinito un secolo.
Delle cose che sono state dette, di quelle che sono state poi fatte.

Infine un fango, un fango da cui non si esce. Un pantano fatto di fanghiglia inerme e di sabbia, liquido e, in apparenza solido.

Mi sono giunte tue notizie di recente, ma nulla di quello che avevamo parlato, nulla di cui la memoria possa esser richiamata a congratularsi col destino.

Come stai?
Ti immagino ormai con famiglia o con una tua dignita' sociale. Intendo dire con un lavoro, uno di quelli che si pensava sarebbe stato bello se fosse stato fatto proprio da te.
Ma noi non parlavamo certo di lavoro. Nemmeno di studi.

Parlavamo. Per rilassarci parlavamo.
Ciao, cara mia, non ci incontriamo questa settimana, non posso.

Ma sai, c'e' un qualcosa che vorrei raccontarti.
Ma non qui. Altrove.

Forse un giorno, per caso ci incontreremo, e se ci riconosceremo, mi dirai che stai di fretta che hai tempo quasi solo per un caffe'.

E non importa. Io metto la zolletta di zucchero.
Tu gira.




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* Blogger. Boh, forse.
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In effetti blogger � un bel termine.
Dire, sono anch'io un blogger, suona.

Suona un po' stereotipo ma suona.

Non mi considero un blogger, perche' ho altro per la mente.

Qui faccio una piccola pausa, fermo il pensare. Scrivo, poi, se capita, rileggo.

Talvolta, tra le stupidaggini che mi capita di scrivere, ce ne sono di vere e, rilette a distanza di tempo, pu? darsi che aiutino.

Aiutino nelle circostanze, nella frenetica vita. Si', perch� tutto fluisce in un modo che nemmeno l'eracliteo Panta Rei poteva contemplare. Le cose nascono si evolvono, invecchiano in un batter di ciglia. Se la cura poi � troppa, allora puo' darsi che le stesse cose si impossessino del tuo fluire. Poi se invece la cura � troppa poca l'eredit� � un muschio maleodorante che si nasconde dietro alle tue pie illusioni.

Io vorrei una dimensione un po' pi� assoluta.

Un qualcosa che, stabile e mio, esista.

Ma vedremo, vedremo se scrivere puo' aiutare a rallentare veramente il turbinio o se questo sar� soltanto un surrogato di diario, un vezzo a cui mi presto volentieri.

Blogger? Forse.

sabato, giugno 28, 2003

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* riflettere non � lo specchio della vita
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Data da dimenticare.
Io, ne ho abbastanza.
Non credo nemmeno a quello che dico ormai.
Paura.
Facing that.
Ma fatemi la cortesia. La paura � il buio tenebroso di ansie e inquietudini.

Ok. Mi ero riproposto di annotare i pensieri qui.
E non l'ho fatto perch� altrove si chiedeva la mia presenza.
Oggi scopro che la mia presenza � stata invadente. Invasiva e perpetuamente inutile.

Quindi, non mi rimane che risorgere dalle ceneri e tirarmi su.
Le favole, quelle che possono essere raccontate ai bambini, dai bambini debbono essere scritte.

E faremo cosi'.
Cominciando daccapo a cercare i sogni.

Addio, addio sogno perduto in un mare lontano e agitato
Addio, piccola spiaggia di sassi e di sabbia.
Addio.

La mia parola non ti raggiunger� pi�.
Addio.

E sia come dico fino a che non si agiteranno le acque di nuovo e vedremo i flutti violenti spingerci naufraghi in posti sicuri.