Mhttk' blog

venerdì, novembre 14, 2003

..:: Colloqui ::..

Eccoci alla questione odiosa. I colloqui della buonanotte. Si perch� negli orizzonti bui notte si scova e sovente si ricorre a immagini note per descriverli. La notte appunto.

Un colloquio, mattatoio di lavorandi. Carne al macello. Uff!
Per ora mi sto mantenendo in allenamento o sto acquisendo le necessarie armi per affrontare l'incerto futuro. O almeno io sto cercando di convincermi di tutto ci�.

Ma torniamo al punto. Mi viene in mente l'inizio di Blade Runner e la domanda, fatidica e chiave, della tartaruga che si rovescia. La nevrosi, dilatazioni pupillari e la pompa che suona stressante.

Uff!

Che attitudini che servono... Per�, poi, devo anche ammettere una realt�. Non credevo ma sembra proprio che si stiano schiarendo le idee, pian piano tutto diviene pi� chiaro, gli orizzonti si stringono e si ampliano, a seconda del punto di vista. Ho rinunciato a vendere giornali, a Milano. Ho intenzione di tornare sulla mia idea embrionale. E qui diviene sempre pi� interessante capire l'incedere a dove condurr�. Io ora dico London City.

Intanto, a dispetto delle inopportune considerazioni del mio domestico abitato, procedo di gran carriera nei progetti, sto persino smettendo un viziaccio che ho da tempo.

Mancano dieci minuti, sono su una panchina su un marciapiede. Un gatto mi guarda e miagola, passa una signora con gli occhi scavati dall'et�.

Clock is ticking.

Andiamo, e mettiamo un punto sulla questione.
Ubi maior minor cessat.

..:: 29 Ottobre ::..

Svegliarsi il giorno del mio compleanno � diventato una sorta di antipatico appuntamento con il presente.
Invecchi caro mio, invecchi. O maturi, o cresci o come ti pare ma qualcosa � andato.

Ragionare sul tempo che scorre � un'ossessione, una lieve ossesione ma in alcuni momenti pu� divenire l'anticamera di una nostalgia o di una certa malinconia. Non depressione, non credo di aver troppo tempo per perdermi in dettagli di questo genere, no, non in questi anni.

Comunque, alla fine vince l'unica mosca sopravvissuta a due giornate gelide consecutive, una ribelle delle stagioni che passano. Mi gironzola sul naso l'intrepida, apro gli occhi per cercarla, ancora sotto le coperte, la mattina.

Aprendo gli occhi scopro che non ho chiuso le persiane e fuori piove. Fare il compleanno ad Ottobre � terribile, ma farlo verso la fine � drammatico. Saranno ventisette anni che piove, il 29 ottobre preciso.

Alla fine, dicevo, vince la mosca siberiana, mi alzo, guardo fuori dalla fiestra. Il fico � zuppo e su alcune foglie si notano i segni dell'autunno e l'acqua abbondante continua a cadere.

Sul tetto le gocce si incontrano nei canali tra le tegole e impazzano assieme verso la grondaia, annaffiando i muschi che ogni anno si presentano pi� rigogliosi sull'arancio colore della terracotta.

Ma � inutile pensare di fare un giro in citt�. Mi servirebbe uno di quegli impermeabili gialli da guardiano del faro. Un impermeabile di plastica olandese. Ecco, credo che siano olandesi quegli impermeabili. Creati apposta per il giorno delle mareggiate, dei temporali, dell'acqua che s'alza e che minaccia le dighe. E con quelle le terre e con le terre le speranze degli uomini.

Cambiamo ancora prospettiva, giochiamo con i correttori di colore della macchinetta fotografica.
Il cielo � di nuovo blu. E l'orizzonte � ancora pi� blu, le case attorno sono blu, tutto blu.

Cazzo, sto su venere.

Grandioso! la strada da fare oggi la vedo dalla finestra.
Venere mia, sono in marcia.