Mhttk' blog

domenica, aprile 18, 2004

..:: Agli amici miei che sono oltralpe ::..

Smetteva di piovere in quella maniera assurda, senza preavviso, senza nessun tipo di segno. Smetteva e basta.
Quando finiva la pioggia, giacch� zuppi, potevamo consolarci sentendo il buon odore dell'aria pulita, potevamo sentire il terriccio contaminato d'acqua dolce che respirava. I lombrichi erano ormai tutti quanti sul prato ed il cessare della pioggia richiamava i pennuti di tutte le taglie e di tutte le forme.
Una forma di fortuna ci aiutava a non spaventare i rari upupa che ancora se ne volavano in giro mentre i merli neri, col becco arancione, riuscivano a cavar dal terreno il sostentamento mai copioso per le ore avvenire.

Mentre pioveva tutto era rimandato, tutto era sospeso. Bisognava che smettesse prima di pronunciarsi su qualsiasi cosa. Quando invece smetteva, beh, era difficile prevedere cosa sarebbe stato. Nella monotonia ciclica degli eventi che governano il mondo, nella matematica della storia che si ripete, purtuttavia, un'eccezione si presenta di continuo, come se la regola fosse proprio questa.

E quando la natura detta le regole sue non obbedirvi sarebbe oltre che sciocco anche inutile, perch�, lo sappiamo, la natura governa se stessa e padroni non ne ha in disegno di conoscere.

Il cielo schiarisce il verde delle colline ed in primavera si vantano nei loro bei dossi dolci di qualche fiorellino giallo sparso qui e l�. Qualche farfalla osa di pi� delle altre che ancora sono avvolte nel bozzolo e gi� vola nell'aria prematura e si mischia con gli altri insetti, quelli pi� impazienti. I rami degli alberi cominciano a trasformare le gemme in foglie e in timidi fiori pur sapendo che ora non � certo il momento, e che uscir ora nel mondo significher� di qui a poco, cessar la vita.

Ma la primavera attira il creato come le dolci note di un flauto sanno incantare i bambini, cos� anche i bruchi s'affrettano a metter le ali, qualche roditore esce dalla tana pronto, e fresco per il sapore dell'aria pulita, non fredda, di primavera. E' cos� che incomincia da queste parti qui.

Il mio occhio vede di giorno in giorno crescere il disordinato albero piantato affronte la finestra. Incessantemente riprende a costruire le foglie dimenticate l'inverno scorso, una alla volta, ciascuna pi� verde di prima, coi piccoli fiorellini, se pu�. I rami sono pi� grandi dell'anno scorso, sono pi� robusti, stanno crescendo. E gi� immagino come sar� di qui a qualche settimana, coperto dalla sua splendida chioma, ostello di un cinguettio continuo di pettirossi viandanti, di rondinelle che si riposano. Gi� mi immagino il rientro delle civette alle cinque del mattino che danno il cambio al petulante cantericchio dei piccoli uccellini.

Gi� mi immagino che sar� in questa maniera. Sta smettendo di piovere, i raggi di sole cadono sulla terra e qui vi faranno dimora portando co s� un po' di caldo per l'estate che arriver�. Ed il lavorio comincia per i ragni che tesseranno tele non pi� piccole, nascoste e riparate, ma grandi come se volessero catturare in un colpo solo un intero stormo di cicogne. Ci saranno quei buffi insetti che si portano appresso palle pi� grandi di loro, le file di formiche e le falene e i canti dei grilli la notte. Le vigne si riempiranno di apette non appena i fiori della vite sapranno ricordare all'aria il loro breve profumo. I fili d'erba cresceranno rigidi e dritti fino che non si piegheranno sotto il loro stesso peso.

E tutto questo perch� ha smesso di piovere.
Credo che anche quest'anno avremo una primavera.

Scopriremo poi quali saranno le sorprese che la natura ha in serbo per noi altri quest'anno.

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