Mhttk' blog

mercoledì, aprile 23, 2003

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* Londra 2003
* Cap I
* Londra, Maometto e le montagne
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Infatti. Ma che c'entra?
Molto, molto pi� di quanto non appaia.

Gennaio 2003, febbraio 2003. Guerra. Non si parla d'altro dappertutto. Guerra,
a nessuno piace la guerra nemmeno ai soldati che in guerra ci vanno, figuriamoci
se piace a quelli che invece se ne stanno comodi in giro pel mondo dei ricchi,
figuriamoci.
Ma la guerra � un'ombra che incombe e, se da un lato i missili non saranno
tanto gentili prima di entrare in casa d'altri ad "esplodere in amorevoli
effusioni", dall'altro lo spauracchio che ospiti tracannanti cocktail di
nitroglicerina siano compagni di viaggio in aereo o in metropolitana non
� nemmeno da sottovalutare.

E si doveva partire per Londra. In aereo e verso la capitale della metropolitana.

Ma c'era qualcosa che mi preoccupava. Sai come quando senti che qualcosa
non torna?
Non avevo torto.

Insomma due furbi si mettevano in viaggio. "Forse non � il miglior periodo
per partire questo..." si pensava all'unisono.

Ma se c'� una gara di furbi � bene vincerla, cos�, grazie ad innate virt�
questa volta l'ho vinta io.
Alle sei e mezzo di sera, stante l'aereo alle nove, mi accorgo che non riesco
a trovare la carta d'identit�. Niente, Nihil, Nothing, Nullaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhh!!!!!!!!!!!!!!

Dopo aver fatto tintinnare, vibrare e gracchiare i telefoni dei centralini
di polizia di due aereoporti, verso le otto mi rendo conto che, forse, non
sarei arrivato molto puntuale a Londra.

Quattro alternative. Non andare a Londra, trovare il documento, rifare il
documento, ritirarmi a vita privata.
Siccome la prima e l'ultima alternativa erano da scartarsi a priori per
l'ovvia incompatibilit� con la situazione che stavo vivendo, bisognava agire
e in fretta.
La memoria mi aiuta.

Ildocumento�rimastoallasignoraaffittascidipescasserolidomenicaquandosonoandatoinmontagna!

Non ho dimenticato gli spazi. Quando mi � venuto in mente l'ho pensata cos�,
a riga unica ed echeggiava tra i due emisferi del cervello rimbalzando ripetutamente
tra il timpano destro e quello sinistro.
Da un lato pensavo che fosse il destino che mi diceva di non partire, dall'altro
lato invece pensavo soltanto di essere un rincoglionito di prima specie.
Ora, se c'� una cosa che un giovanotto a ventisei anni non deve fare � quella
di darsi contro in situazioni come queste perch� deprimono e rendono infelici.
Quello che bisogna invece fare � trarsi dal guado.
Per trovare il numero di telefono della signora che affittava gli sci a
Pescasseroli alle otto di sera non vi racconto nemmeno i giri che ho dovuto
fare, ma per spiegarle che il documento mi servisse i-m-m-e-d-i-a-t-a-m-e-n-t-e
� stato una fatica abnorme.
Mi conveniva andare a Pescasseroli, riprendere il documento e prendere il
primo volo per Londra la mattina.

Altrimenti avrei dovuto sperare nella rapidit�, celerit�, puntualit� e cortesia
degli impiegati della circoscrizione XII il che equivale, grossomodo, ad
aspettare la venuta dell'Arcangelo Gabriele.

Meglio recuperare il documento di sera. Una certezza serviva, una certezza
certamente certa.
Un po' tipo quella pubblicit� con Sean Connery che non se lo fila pi� nessuno
perch� senza l'assicurazione non ha pi� la sua certezza. Ecco. Io mi stavo
riguadagnando una certezza.
Se non altro avrei dormito in santa pace la notte, senn� gli incubi chiamavano
gli amici e si mettevano a fare un fal� in camera mia per tutta la notte.

E ci siamo. Vado in montagna. mmm.... la macchina, la macchina � dal meccanico.
Cazzo cazzo cazzo!!!!!!!!!!!!!!!!!1

E la mamma � sempre la mamma.... voil�, ecco una macchina veloce e potente
per le necessit� del figlio scemo. Perch� in ogni famiglia che si rispetti
c'� sempre un figlio scemo e una madre accondiscendente. E la nostra � una
famiglia di tutto rispetto.

Un pellegrinaggio mi porta alle undici e mezza di sera, strada ghiacciata
e neve addormentata sul ciglio della strada all'ingresso del Parco Nazionale
d'Abbruzzo.
Finalmente, come dire, avevo il passaporto per London City!
Il viaggio di andata � stato noioso e lungo. Pieno di pensieri e scarno
di senso d'humor. Non riuscivo a trovare nulla di buffo in quello che accadeva
tranne quella spia rossa della benzina insistente a quaranta chilometri
dal pi� vicino distributore. Stare in riserva in mezzo alle montagne non
� il top della vita ma stare in mezzo alle montagne senza benzina avendo
perso un aereo e inseguendo un capriccio che mi coster� otto volte il prezzo
del biglietto iniziale, caspiterina, non � male, non � affatto male, �,
come non concederselo, "peggissimo".
Il ritorno invece � stato solo noioso, a parte la nausea che mi ero proficuamente
guadagnato in quei quaranta chilometri di tornanti nel viaggio d'andata.

Ed ora se ci pensiamo bene, Londra, Maometto e la montagna qualcosa a che
fare ce l'hanno, eccome.

Il giorno dopo parto alle dieci del mattino. Con un altro biglietto, con
un altro volo.
Partenza tortuosa in salita, molto in salita.....

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